Chi sono
Ho sempre pensato che “scrivere la pagina chi sono” fosse una delle cose più difficili nella vita di una persona.
Visto che questa pagina non dovrebbe essere una copia del Curriculum Vitae o del proprio profilo Linkedin provo a raccontarti qualcosa di me attraverso lo storytelling.
Sono un architetto, un curioso e uno sperimentatore.
Sono un amante dell’andare in bicicletta. Sono un lettore appassionato, anche se un po’ disordinato, e trovo ispirazione nella fotografia, nel blues, in Nathan Never e nel rock and roll. Sono Apple dipendente windows compiacente.
Sono una persona che ha tanti interessi, che ha svolto tanti lavori e che grazie a questo intreccio di conoscenze e passioni sviluppa un incredibile potenziale multidisciplinare che applico, con ottimi risultati, in qualsiasi lavoro o sfida quotidiana.
Alle superiori frequentavo un istituto tecnico per geometri dove le materie preferite erano topografia e estimo tanto che con la prima mi sono comprato la prima MTB full suspension e la seconda mi ha protato a frequentare la facoltà di Agraria a Bologna. Poi ho capito che non faceva per me, perchè disegnavo e rilevavo ma soprattutto andavo in MTB e non a lezione.
Ho sempre adorato andare in bicicletta perchè il succo sta proprio in quella prima parola “andare” e così sono andato a Venezia allo IUAV e li ci sono rimasto per più di vent’anni, mi sono laureato in architettura ho fatto il graphic designer, ho fatto il ricercatore ICAR/19, il tecnico di prove non distruttive, calcolo numerico agli elementi finiti, fotogrammetria, laser scanner….
Ho imparato a credere nell’importanza della multidisciplinarità, nell’ approccio olistico al business ma soprattutto ho adottato la sperimentazione come chiave per l’innovazione e come guida del mio percorso.
In quegli anni ho anche aperto il mio studio professionale, vinto premi e concorsi. Ho poi incrociato sulla mia strada tante persone che mi hanno aiutato a crescere e quelle che oggi posso chiamare i miei maestri: Giulio Mirabella Roberti, Francesco Doglioni e Anna Lucia Maramotti.
Hai presente il detto “se sai fare un po’ di tutto non sai fare niente”?
Beh, è una cazzata, soprattutto nell’epoca in ci troviamo a vivere oggi.
Ho capito che se sei in grado di trovare le giuste intersezioni tra le mille facce e competenze della professione di architetto puoi avere una marcia in più. Essere parte del G124 del Senatore arch. Renzo Piano è stata un’esperienza che ha ridefinito la mia prospettiva sulla professione di architetto. Così decisi di ampliare la mia attività e di fare il salto tra gli studi di architettura fondando Studio MBAA. Poi si sa la vita è tutto fuori che l’essere pianificabile e oggi sono nuovamente e serenamente un libero professionista singolo che, spinto dalla curiosità e dalla voglia di sperimentare, si confronta quotidianamente con le trasformazioni digitali e il progetto di restauro.
Faccio divulgazione sui temi della conoscenza per il progetto di restauro attraverso una newsletter un canale Youtube e un podcast.
Sono ospite di scuole professionali, università e organizzo workshop per tecnici del settore. Visto che oggi chi non si forma di continuo è perduto seguo corsi online e in presenza, vado a fiere e convegni e magari prima o poi ci si incontra a un qualche evento.
Ah, dimenticavo di menzionare la mia professione più importante: sono un orgoglioso papà!
Articoli e pubblicazioni
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